Energy authority put end the intention of KESH to electricity “storage” by Dr Lorenc Gordani, 09th October 2016 (Text in Italian)

Autorità
Regolatore dell’Energia (ERE) ha fatto pubblico la decisione della riunione
del 30 settembre, 2016 con quale ha rigettato l’appello di KESH in relazione
alla richiesta per il riesame della decisione n. 131 del 15 agosto 2016 del
Consiglio dei Commissari “Per porre termine alla procedura annunciato
dalla società KESH “Invito a
manifestare interesse per un accordo quadro sullo stoccaggio dell’energia
elettrica
“, considerata come venuta in violazione del termine previsto
per legge.

A riguardo l’ERE ricorda al
KESH di dover usare l’elettricità in modo efficiente sulla base della normativa
di riferimento in vigore – in consultazione con il segretariato della Comunità
dell’Energia – dopo l’adempimento previsto per legge dell’obbligo di servizio
pubblico. Quanto sopra pone fine a una delle piu aspre diatribe esplose tra le
varie istituzione, compagnia pubblica e la autorità regolare dell’energia, c.d.”
l’accordo di deposito tra KESH – EFT”.

A riguardo il giorno del 15
Agosto 2016, l’associazione dei mercanti e fornitori (AEES) insieme con alcune compagnie
commercianti come GEN-I e Axpo avevano portato una lamentela all’ERE. In merito
del quale l’ERE senza nessuna perplessità deliberò con la Decisione Nr. 131,
del 15.08.2016 ordinando il Kesh di interrompere (porre fine) a tale contratto.

Infatti la notifica di Kesh
quasi non è stata pubblicata: ossia è stata pubblicata il 13.06.2016 ad una
parte interna del web come archivio (quindi non accessibile). Quello che è più
importante la legge 43/2015 prevede il comprare, il vendere, e lo scambio dell’energia
ed a nessun norma con in nessun altro paese del mondo esiste oggi o nel passato
il concetto di “deposito”, facendola del tutto un invenzione all’Albanese.

Decisione verso il quale il
Kesh ha fatto opposizione presso in considerazione al riunione di bordo ERE del
30.09.2016. In merito Kesh sostiene la tesi d’efficienza dicendo che se fosse
tale contratto solo per il febbraio – giugno 2016
sarebbe evitato il scaricare del 150 GWh per 5 milioni euro. Per di più
possiamo fare riferimento al tabellino sull’“Evacuazione di acque nella Cascade
Drini 2015” e l“Evacuazione di acque nella Cascade Drini 2002-2014”.

Quanto
sopra è stata avvenuto senza procedure PP perché non è oggetto di una tale
previsione come non è previsto dalle procedure dell’ERE (quindi ammettendo che
non è prevista dalla legge!), ed essendo un accordo di partenariato non
interferisce alla gestione di KESH. Il tutto significa deposito per a) il
periodo di 48 ore tempo necessario per organizzare una gara nei casi di
emergenza, b) quando c’è troppa acqua ma non richiesta per vendere, c) si dà/offre
un prezzo non appropriato dai mercanti (ossia più baso dal fornitore pubblico).

Pertanto
il giorno 27/07/2016 ha sottoscritto un accordo quadro che presenta un nuovo
prodotto al mercato Albanese. Quindi a questo punto dovrà consultarsi come fare
con il MEI e l’ECS. Non sappiamo a riguardo il parere di ECS ma in merito la
posizione del MEI, è venuto l’indomani del suo esplosione (il 24.09.2016) quando
il Ministro Gjiknuri al parlamento, afferma che è stato fatto per evitare il scaricare
dell’acqua senza produzione come storicamente spesso successo in passato.

Nonostante ciò la posizione
dell’ex premier Berisha, è stato forte denunciando come un rapporto contrattuale che offre la gestione della
cascata perché lascia aperto tutte le condizioni, la struttura del prodotto e
la base legale. Cosi EFT prende l’energia durante il picco e la vende a 50 Euro
per fare tornare durante la note quando il prezzo scenda a 10 Euro. In seguito
alla reazione dell’ERE, il ministro gli ha mandato una lettera a ritirare la loro
decisione.

Infine tale “diatriba” ho
avuto l’interesse, come poche volte successo, anche da delle agenzie che si
occupano di intelligenza economica di alto livello. Il tutto orma sopito con l’ordine
del ERE che impone al Kesh il continuare con metodi più consoni di scambio
dell’energia, seguiti per anche nell’ultimo estate evitando quindi quanto era
sembrato una pratica chiara di arbitraggio ossia speculazione energetica.

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